XXX SAGRA DEL CASATIELLO – 21/22/23 GIUGNO 2024
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Start
16 Giugno 2023
17:00 -
End
18 Giugno 2023
23:00
Ideata dalla Pro Loco, la Sagra del Casatiello si svolge annualmente a metà giugno a S. Arpino in piazza Macrì già Umberto I.
Nella Napoli degli Angioini nel 1300 la chiamavano “Herbulata de Mayo” formaggio, uova, salame e Carlo D’Angiò la faceva preparare per la festa di maggio: era proprio il nostro Casatiello! Ed è proprio per ricordare una tradizione millenaria che da oltre un ventennio a Sant’Arpino si svolge la Sagra del Casatiello. Il saporito rustico, imitato ovunque, ha radici profondissime: la produzione locale già in epoca pre-cristiana celebrava il ritorno della stagione mite con una scampagnata rituale. In tali appuntamenti il Casatiello era il fulcro ed il collante che allietava le festanti comitive che, tra coinvolgenti musiche, dolci melodie, ne gustavano il sapore. Le sue origini affondano nella notte dei tempi e vanno ricercate in quei pani speciali confezionati come offerte sacrificali agli dei in occasione di feste propiziatorie. I suoi ingredienti, infatti, simboleggiano il risveglio della natura: uova, grano, e formaggio, da quest’ultimo “caseus” è derivato il dialettale Casatiello.
La manifestazione, oltre ad essere un suggestivo appuntamento di folklore e di gastronomia, costituisce l’occasione per rinverdire un’antichissima usanza, secondo la quale gli Atellani, per festeggiare l’avvento della primavera e della Pasqua, si riunivano per una scampagnata nello spazio antistante il complesso monasteriale di San Francesco di Paola e, in tempi più recenti, nell’area attigua il romitorio di San Canione. Qui, tra musiche popolari e balli coinvolgenti, consumavano il Casatiello, rozzo rustico e prelibata pietanza della cucina contadina, oggi sintesi di valori e costumanze. Negli anni scorsi è stato realizzato più volte il “CASATIELLO DA GUINNESS DEI PRIMATI”, che ha raggiunto il peso di circa quattro quintali, con circa quattrocento uova.
Nel “rozzo e contadino” Casatiello, si riflette il valore di quella vita che, nella comune miseria, aveva la solidarietà, l’aiutarsi l’un con l’altro, l’istinto comune della sopravvivenza; questo è più di ogni altra cosa ciò che rimpiangono i “vecchi”: “…si stava male ma ci volevamo bene!!”. Il Casatiello, per Sant’Arpino, assurge a traccia nodale di un’antichissima tradizione popolare, ma anche a patrimonio culturale e storico di quella gente.
Il Casatiello, in definitiva, incarna un vero prodotto tipico, un suggestivo “centro” di cultura viva, che unisce tradizione e progresso, qualità alimentare e valore gastronomico, tale da porsi quale autentica scommessa per il futuro.